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Il panorama mondiale venutosi a creare con la fine del bipolarismo ha riportato Ankara al centro della politica regionale e internazionale. Il fatto che la Turchia abbia diversificato le sue iniziative in politica estera, aggiungendo nuove dimensioni ai suoi vecchi ed esclusivi legami con l'occidente, è un dato di fatto. Tali sviluppi non hanno comportato una rivisitazione delle priorità e degli interessi internazionali del paese; bensì rappresentano il perseguimento dei "classici" interessi turchi attraverso nuove modalità di azione consentite dalla struttura geopolitica attuale. L'entrata nell'Unione Europea offrirebbe vantaggi molteplici: la Turchia costituirebbe un perno fondamentale per le politiche europee in Medio Oriente, nel Caucaso e in Asia centrale, divenendo pertanto un mediatore culturale e politico. Inoltre, trovandosi al centro delle reti di trasporto di petrolio e gas, darebbe un contributo fondamentale nello sviluppo di una politica energetica europea diminuendo la dipendenza degli stati membri da risorse straniere. Tali opportunità potrebbero riequilibrare gli assi portanti della politica dell'Unione, indirizzandola, dunque, maggiormente verso sud.